Peralba (2694 m), via normale di salita e traversata del monte
Il colore della sua roccia ne ha determinato il nome, giacché peralba in dialetto vuol appunto dire “roccia bianca”. Alle pendici del monte nasce il Piave e proprio là inizia anche la salita per la larga dorsale ovest che è ben visibile dalla Val Visdende e che rende suggestiva e particolare la forma di questa montagna. La discesa qui descritta avviene per la normale, più frequentata e semplice anche se con un tratto attrezzato con cavo metallico, dedicata a Papa Giovanni Paolo II che la percorse a fine anni ottanta.
Zona: Alpi Carniche.
Dislivello in salita: 900 m circa.
Difficoltà: EE, passi di I grado.
Tempi: 2.45 ore per la cima, ore 4-4.30 in tutto.
Cartina: Carta Topografica Tabacco 01 – SAPPADA S. STEFANO, FORNI AVOLTRI
Relazione via normale al Peralba e traversata del monte
Da Belluno si guida fino a Sappada, in Comelico, e poi a Cima Sappada, dove a sinistra parte una lunga e tortuosa strada forestale asfaltata che permette l’accesso al Rifugio Sorgenti del Piave (1830 m), dove si parcheggia. Si segue il sentiero con bolli del CAI che parte a nord-ovest del rifugio (indicazioni), taglia una radura e piega decisamente a destra, in salita, per rimontare tutto il versante ovest del monte, tra mughi, erba, cengette, brevi passaggetti su rocce (I grado) e pendii rocciosi e ghiaiosi, piuttosto ripidi soprattutto all’inizio e un po’ esposti anche se non difficili, con belle vedute sulle cime all’intorno. Si superano delle postazioni militari e si vince l’ultima parte del pendio, arrivando infine in vetta dove spesso c’è affollamento (ore 2.45).
La discesa si effettua per la via normale (segnavia 131), prima lungo la cresta est, quindi superando un intaglio e poi un canale detritico attrezzato con un lungo cavo metallico, non difficile, dove è bene non smuovere sassi (attenzione). Si prosegue per sfasciumi fino ad un bivio: a sinistra si lascia il sentiero che va verso il Passo dell’Oregone e si prende a destra giungendo al Passo Sesis. Si divalla lungo il segnavia 132 che porta in breve al Rifugio Calvi (2164 m). Da qui ci si cala per sterrata per altri 200 m di dislivello e la si abbandona a favore di una traccia che taglia il pendio verso il Rifugio Sorgenti del Piave e che fa risparmiare tempo e fatica (ore 1.30 dalla cima; 4-4.30 in tutto).