Escursioni

Cima dell’Uomo (3003 m), via normale

Splendida montagna, da ogni versante! E’ la vetta più alta e più riconoscibile della zona meridionale del gruppo della Marmolada, e la sua via normale – riservata ad escursionisti esperti e sicuri, di buon livello – è relativamente abbordabile e di grande soddisfazione. Il dislivello da superare è di 1100 metri e la salita richiede solamente tre ore.

Zona: Dolomiti, Gruppo della Marmolada.
Dislivello in salita: 1000 m circa.
Difficoltà: EE, passi di I e uno di I+.
Tempi: ore 3-3.30 per la salita.
Cartina: Carta Topografica Tabacco 015 – MARMOLADA, PELMO, CIVETTA-MOIAZZA

// Relazione
Da Cencenighe Agordino, nel bellunese, o da Moena, in Trentino, si guida fino al Passo San Pellegrino (1919 m) e qui si parcheggia. Per una stradina e un successivo sentiero si va verso nord nord-est, aggirando a destra l’altura chiamata Om Piccol. Una volta giunti al grande ghiaione alla base della Cima dell’Uomo, la traccia diviene più incerta. Andando un po’ a caso si rimonta questo faticosissimo ghiaione, puntando alla forcella tra la Cima dell’Uomo e la cima a sinistra di essa. 150 metri circa sotto la forcella, quando il ghiaione è già diventato un vero e proprio canalone, si intravede sulla destra la possibilità di un agevole accesso alla parete sud della nostra montagna. Per traccia nella ghiaia si percorre una cengia che, tagliando tutta la parete sud, permette di arrivare con difficoltà di I e I+ (passo chiave) alla cresta sud-est, offrendo la chiave per scardinare tutte le difese naturali della Cima dell’uomo.
La cresta, poco inclinata, si percorre abbastanza facilmente seguendo anche qui una traccia nella ghiaia che con passaggetti di I grado porta sulla vetta (ore 1.00 dall’inizio del cengione; 3.00-3.30 complessivamente). Consigliabile portare con sé un cordino da 25 m, qualche moschettone e dei cordini, oltre dall’ovvio CASCO, per scendere più tranquilli.
Ma su questi terreni bisogna aver piede fermo, disarrampicare il passo di I+ senza problemi.


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Luca Bridda

Fondatore di www.abcDOLOMITI.com, laureato in economia con master, lavora da 20 anni nel settore human resources e nel settore web marketing/vendite. Ha pubblicato articoli per le più note riviste dedicate alla montagna e all’alpinismo, è appassionato da trent'anni di alpinismo e arrampicata sportiva. Ha pubblicato una guida escursionistica, una guida di arrampicata sportiva, un libro di racconti dedicati alla montagna, e ama dipinge montagne https://www.abcdolomiti.com/varie/disegni-e-dipinti-di-paesaggi-montani-luca-bridda/

2 pensieri riguardo “Cima dell’Uomo (3003 m), via normale

  • La classificazione EE la trovo inadeguata. Induce molti inesperti ad affrontare un percorso inadeguato a chi ha solamente esperienza di ferrate basilari o escursioni. Riporto queste mie impressioni avendo percorso questo itinerario più volte e avendo notato diverse persone con attrezzatura inappropriata e incapacità di muoversi su questo tipo di terreni.Forse incentivati dalla gradazione EE…

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    • Ti ringrazio per il contributo ma non condivido. EE significa “escursionisti esperti”, non passeggiata per prati. Questa via normale non è classificabile EEA, perché non è una via ferrata o un sentiero attrezzato di una certa lunghezza, né può essere classificata F o PD perché non è una via alpinistica, non ha la continuità di una via alpinistica, ma solo dei passaggetti tecnici facili, mai oltre il I+. Quindi è una via normale al livello massimo dell’escursionismo. Basta leggere sul sito del CAI come viene descritta la difficoltà EE. Io al tempo mi sono portato casco, imbrago, cordicina da 25 m e qualche cordino per la discesa (non utilizzati ma io porto peso in più, non si sa mai). Ho visto che in rete su un sito è gradata PD (non c’è né la continuità né il II grado che lo giustifichino, a mio parere).
      A proposito di EE sul sito del CAI c’è scritto “tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti)” (…) “Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno)” (…) “Necessitano di passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate”.

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