Cima Nord di San Sebastiano (2488 m) – via normale
Del San Sebastiano non so bene cosa dire. Fronteggia la Moiazza senza neppure provare a rivaleggiare in possanza, s’erge al fianco dei Tamer risultando sicuramente più brutto, offre una brevissima via normale che inizia, caspita, ed è già finita! Nulla da dire sul panorama, ampio sia verso la Valle di Zoldo che verso l’Agordino ma tra le vette di questa zona è quella che offre meno spasso. Forse, ma qui ammetto ignoranza, la sua salita sarebbe da associare più convenientemente alla traversata per il Viaz dei Cengioni, che taglia tutto il versante ovest e pare garantisca più adrenalina. Sicuramente nella prossima edizione di questa guida la lacuna sarà stata superata.
Zona: Dolomiti di Zoldo
Dislivello in salita: 900 m
Difficoltà: EE, passaggi di I grado.
Tempi: ore 2.30-3.00 per la salita.
Cartina: Carta Topografica Tabacco 025 – DOLOMITI DI ZOLDO, CADORINE E AGORDINE
// Relazione
La cima nord del San Sebastiano si innalza direttamente sopra il Passo Duràn, punto di partenza dell’escursione che può essere raggiunto in auto sia dalla Val Di Zoldo che da Agordo. Si prende il sentiero 524 che, aggirando abbastanza agevolmente il Sasso di Càleda, ci porta all’imbocco del Van de Caleda (tra il sottogruppo del San Sebastiano e quello del Tàmer). Lo si risale interamente per tracce di sentiero su ripido ghiaione, puntando alla forcella a sinistra, chiamata “di San Sebastiano” (2350 m), e tralasciando la traccia che devia a destra verso Forcella La Porta. Sin qui facile (ore 2.00-2.30). Volgendo a sinistra (ovest), occorre adesso seguire la non difficile cresta est del monte per roccette di I grado, fino in cima, ove sorge anche un piccolo riparo di emergenza (30 minuti dalla forcella; ore 2.30-3.00 complessivamente).