Cima Ombretta (3011m) via normale
Salita facile ma faticosa, che consente di guadagnare una quota di poco superiore ai 3000 metri. Dalla cima, spesso solitaria, lo sguardo è bloccato verso nord dall’immensa parete sud della Marmolada ma iò non dispiace, anzi, spesso si giunge qui proprio per godere di questa vista ravvicinatissima su uno dei migliori terreni dell’alta difficoltà dell’alpinismo dolomitico. Verso gli altri punti cardinali s’apre tutta una selva di vette, tra cui spicca l’adiacente Sasso Vernale. Più in basso si scorgono i resti della Vedretta del Vernale, ormai ingoiata dalle ghiaie.
Zona: Dolomiti, Gruppo della Marmolada.
Dislivello in salita: 1450 m circa.
Difficoltà: EE, un tratto attrezzato ma piuttosto facile.
Tempi: ore 4.30 per la salita.
Cartina: Carta Topografica Tabacco 015 – MARMOLADA, PELMO, CIVETTA-MOIAZZA
// Relazione
Dalla località di Malga Ciapela, pochi chilometri a sud del Passo Fedaia, si guida l’auto per una stradina che costeggia il torrente Pettorina, prima superando un campeggio, poi un agriturismo. Poco oltre c’è il divieto di transito che obbliga al parcheggio. A piedi si risale ancora la strada, ora sterrata, fino al bivio con il sentiero per Forca Rossa. Noi proseguiremo a destra (segnavia 610), seguendo le indicazioni per il Rifugio Falier, tagliando il fianco est delle Pale del Fop e addentrandoci nella bucolica Valle Ombretta, senza difficoltà di sorta.
Si supera Malga Ombretta e si prosegue fino al rifugio, posto sotto il caratteristico Fungo d’Ombretta (ore 1.30-2.00). Sempre seguendo il 610 si risale verso il Passo Ombretta, traversando una zona di massi che farebbe la felicità degli appassionati di boulder, se solo fosse più in basso nel fondovalle. Nei pressi del passo sorge il Bivacco Dal Bianco (2710 m), ottimo punto d’appoggio per gli alpinisti impegnati sulla parete sud della Marmolada.
Qui inizia la via normale alla nostra montagna. Dal bivacco si risale il pendio verso sud seguendo la traccia per Cima Ombretta, superando un tratto su placche rocciose attrezzate con cavi metallici e un successivo faticoso ghiaione. Giunti alla sella tra la cima di mezzo e quella orientale, si continua verso sinistra puntando all’evidente cima est, di quasi 30 metri più alta, sul filo della cresta o poco a destra della stessa. Si arriva così alla croce di ferro che segnala il termine della fatica e l’inizio del momentaneo riposo, in ammirazione della regina delle Dolomiti (ore 2.30-3.00 dal rifugio; ore 4.30 complessivamente).